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COOPERATIVA SOCIALE CAPOVOLTI
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CAPOVOLTI sta sperimentando la possibilità dell'impiego della Pet Therapy - in particolare la Terapia Assistita con Animali -, normalmente utilizzata nelle disabilità fisiche e nell'autismo, anche con persone con disabilità mentale, ed in particolare con persone affette da disturbi di personalità dell'area psicotica e dell'area nevrotica (psicosi, psicosi paranoidee, disturbo ossessivo-compulsivo, ansia, depressione). Il punto di partenza è la considerazione delle criticità di vita delle persone con disabilità mentale, ovvero:
  • scarso riconoscimento corporeo
  • difficoltà a riconoscere e dare un nome alle sensazioni fisiche
  • difficoltà a riconoscere le proprie emozioni e quelle degli altri
  • isolamento, distacco, difficoltà relazionali e sociali
  • difficoltà nella gestione del tempo e dello spazio
​di qui la sperimentazione, e l'educazione di Melania, per consentire, attraverso il lavoro con lei, alle persone con disabilità mentale di migliorare in una o più delle aree individuate.
Quali?
  1. la gestione del cane​, che vive in struttura insieme alla comunità, aiuta le persone con disabilità mentale a lavorare sul tempo e sullo spazio prendendosi cura delle esigenze principali dell'animale: pranzo, pulizia, pulizia dei suoi spazi, la passeggiata, e tutti i bisogni quotidiani di Melania, compreso il tempo-gioco. Occupandosi dei bisogni di Melania, le persone con disabilità mentale sono accompagnate ad esplorare anche i propri bisogni (di cosa ha bisogno Melania? di cosa ho bisogno io? di cosa ha bisogno la mia famiglia? In questo modo, vivendo in prima persona il tema della cura, le persone con disabilità mentale hanno l'opportunità di potenziare anche l'attenzione alla cura per se stessi, a partire dall'igiene (come devo spazzolare Melania così devo prendermi cura anche della mia igiene personale) alla scansione temporale delle azioni legate alla cura di se.
.​2. le emozioni: comprendere il bisogno dell'altro ed anche i miei stessi bisogni significa incontrare necessariamente lo stato emotivo dell'altro e quindi poter accedere anche ai miei stati emotivi. Il tempo gioco con l'animale, il tempo lavoro e anche il tempo riposo, aiutano le persone con disabilità mentale a distinguere le fasi temporali ed anche a distinguere gli stati emotivi che le scandiscono. Ad esempio: "Melania è stanca perché si butta a terra, non mi pensa proprio, si gira dall'altro lato se le chiedo di fare qualcosa, dunque ha bisogno di riposare."

Insegnare a leggere i segnali del cane, a vivere il non-verbale come unico canale di comunicazione, significa anche consentire alle persone con disabilità mentale di esplorare, per identificazione proiettiva e controproiettiva, i propri stati emotivi.
E ancora: "Melania è irrequieta, forse vuole uscire, forse si è scocciata, forse vuole giocare".

Si può quindi esplorare e vivere tutto lo spettro emotivo.
Nel tempo la terapia assistita con animali può consentire alle persone con disabilità mentale di scoprire e potenziare i punti di forza e dall'altro compensare quelle che possono essere delle fragilità. Laddove, ad esempio, può essere compromessa la comunicazione verbale, la persona con disabilità mentale non avrà difficoltà ad interagire sul piano non verbale e della gestualità; laddove è compromessa la motricità, con l'accompagnamento dell'operatore, la persona potrà interagire ugualmente con l'animale. Anzi, spesso proprio l'interazione con l'animale contribuisce al miglioramento delle abilità motorie.

3. il contatto fisico: nella patologia mentale spesso è compromesso il riconoscimento di se e del proprio corpo (di qui anche le frequenti difficoltà nella gestione dell'igiene e del proprio spazio di vita). In questo caso il contatto con l'animale, la manipolazione, la ginnastica dolce con con il cane è possibile svolgere, contribuisce al riconoscimento del proprio corpo grazie alla mediazione affettiva con l'animale. Toccare e lasciarsi toccare, sentire il corpo dell'altro e sentire che l'altro mi tocca (dare la zampa, ricercare coccole e carezze, leccare) è un esercizio che aiuta a mobilitare la senso-percezione e contribuisce al riconoscimento corporeo.
Le attività di Pet Therapy Capovolti sono coordinate da Francesco Napoli, Psicologo Clinico e Psicoterapeuta e Marcello Massa, Medico Veterinario, Educatore Cinofilo.
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CHI E' MELANIA

Melania è un pastore tedesco nata il 30 ottobre del 2014. Dotata di pedigree, proviene da un allevamento privato ed è stata donata alla Fattoria Sociale CAPOVOLTI proprio per esplorare le sue potenzialità per l'uso in TAA. Dal febbraio 2015, Melania e il suo conduttore, stanno svolgendo un percorso di educazione e di apprendimento finalizzato all'esplorazione delle potenzialità dell'animale di poter essere impiegato in pet therapy e all'acquisizione di competenze specifiche. ​
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Cos'é la Pet Therapy

Con il termine pet therapy (in italiano zooterapia) s'intende, generalmente, una terapia dolce, basata sull'interazione uomo-animale.
Si tratta di una terapia che integra, rafforza e coadiuva le tradizionali terapie e può essere impiegata su pazienti affetti da differenti patologie con obiettivi di miglioramento comportamentale, fisico, cognitivo, psicosociale e psicologico-emotivo.​
La pet therapy è quindi una co-terapia che affianca una terapia tradizionale in corso. 
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Un'équipe multidisciplinare

Le attività di pet-therapy, nome comune con cui si indicano le AAA attività assistite con animali, le EAA educative assistite con animale e gli IAA interventi assistiti con animali, necessitano di una equipe multidisciplinare di riferimento così come stabilito nella Carta di Modena. L'equipe degli IAA è di solito composta dalla coppia cane-conduttore, dal veterinario comportamentalista e da una figura professionale di riferimento rispetto alle esigenze del beneficiario. 
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