La creazione e la progettazione degli elementi base dell’identità visiva per “Capovolti” è stato affrontato non come semplice elemento grafico che contraddistingua la fattoria sociale ma come vero e proprio legame psicologico che possa rappresentare l’insieme delle attività, dei prodotti e dei servizi propri del “progetto” e li faccia distinguere dagli altri per le proprie peculiari caratteristiche. |
Per affrontare questo compito non potevano bastare l’ispirazione e la creatività, per funzionare bene bisognava considerare non solo l’elemento singolo ma anche la totalità e la complessità del progetto “Capovolti”. Non potevamo affrontare l'ideazione come una qualsiasi operazione imprenditoriale o commerciale, o per meglio dire, sicuramente abbiamo tenuto conto di questo aspetto ma senza tralasciare la complessità di un progetto che deve contemperare la parte imprenditoriale e la più complessa azione sociale dell’iniziativa.
Abbiamo avuto sempre presenti alcune delle ragioni della scelta del nome “Capovolti”:
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Da un punto di vista del segno grafico, dopo innumerevoli sperimentazioni, siamo arrivati a scegliere come segno grafico quello dell’infinito
Infinito denotato dal simbolo , è la qualità di ciò che non ha limiti o che non può avere una conclusione perché appunto infinito, senza-fine. Ci è sembrato il più adatto a definire sia concettualmente che graficamente una sintesi per il progetto “Capovolti”. Nel suo significato che ben definisce la scelta dei promotori, quella di mettere in piedi qualcosa che non avesse fine e che possa trasformarsi, ingrandirsi, modificarsi sempre in relazione agli obiettivi che sono quelli di rendere autonomi ed indipendenti le persone con disabilità mentale.
Nel segno grafico, l’infinito potrebbe derivare dalla trasformazione con legatura della lettera M, che nel sistema di numerazione romano indicava un numero "grandissimo" ed equivalente a 1000. A volte M era formata da C e I, seguiti da una C specchiata (CIƆ). Altra ipotesi, anche questa rientrante nella filosofia del progetto “Capovolti”, suggerisce che il simbolo si sia formato per deformazione delle prime due lettere del latino aequalis "uguale" già adoperato per indicare l’uguaglianza.
Partendo da questi concetti abbiamo voluto integrare il simbolo grafico ad un letterig chiaro e netto, concentrando la nostra scelta sull’uso di un font classico e di immediata lettura quale è il Futura.
Nella successiva fase abbiamo lavorato all’integrazione del segno grafico e del lettering per cui la prima parte del segno viene interrotta e riproduce esattamente la lettera C del font scelto, il segno grafico prosegue modificato per dare una sensazione di movimento e di tridimensionalità inglobando una serie di linee bianche che simulano quelle lasciate in un campo arato. Questo segno evidenzia separando il lettering Capovolti in Capo-volti sottolineando anche il fatto che il progetto ha cura del “capo” inteso come testa/cervello e dei volti intesi come persone ognuna con la propria individualità. Altra scelta è stata quella di capovolgere la lettera V per dimostrare graficamente che anche capovolta la lettera continua ad avere lo stesso significato, quasi in una metafora della inesistenza della diversità nelle persone. L’ultima parte del segno si trasforma per diventare una i che chiude così il logo.
Paolo Costagliola - Grafico Capovolti