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Capovolti con "i Lucidi Folli" di Mai Più Soli

27/5/2014

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TEATRO DEL CENTRO SOCIALE DI BATTIPAGLIA
VENERDI’ 30 MAGGIO ORE 20.00
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L'OdV Mai Più Soli, capofila del progetto CAPOVOLTI
con la sua Compagnia Teatrale
"I Lucidi Folli"
Presenta in due atti
O’ RICCO FA CHELLO CHE VO’
O’PEZZENTE FA CHELLO CHE PO’
Liberamente tratto dall’omonima commedia teatrale di Eduardo Barra
REGIA E ADATTAMENTO
BARTOLOMEO VOLZONE
PRESENTA LA SERATA : ALESSIA CIANCIO
SALUTI - NADIA PETRETTI-PRESIDENTE ASSOCIAZIONE MAI PIU SOLI

INTERVERRANNO
ON. ANNA PETRONE - PRESIDENTE COMM.SANITA’ REGIONE CAMPANIA
DOTT. ENRICO DI CERBO – PSICHIATRIA DIRETTORE F.F. UOSM BATTIPAGLIA
NICOLA MEROLA - PRESIDENTE DEL”PATTO PER LA SALUTE MENTALE”
FRANCESCO NAPOLI - PSICOLOGO E PSICOTERAPEUTA
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#perchisimescola : testimonianze post convegno

25/5/2014

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Perché il confronto permette di imparare per migliorare sempre, creiamo questo spazio dedicato ad una "raccolta" post-convegno. Foto, commenti, videoselfie, qualunque testimonianze del vostro vissuto #perchisimescola sarà prezioso per noi. Mandatele sulla pagina Capovolti facebook, oppure sull'evento fb convegno #perchisimescola oppure ancora lasciate un commento in basso a questo post. Grazie!☺
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incontri, strette di mano, sorrisi, abbracci, sguardi, condivisioni, spunti e riflessioni: tutto questo è stato per me #perchisimescola. un'esperienza possibile grazie all'immane lavoro di tutta la squadra Capovolti. E grazie all'energia di questa giornata, da domani il nostro impegno sarà ancora più intenso. Ho imparato tanto da ogni incontro fatto oggi. 
Grazie a tutti i nostri ospiti e grazie per la voglia di costruire insieme, con coraggio e una buona dose di sana follia, comunità mescolate, reti condivise, alleanze che mettono al centro le relazioni e la cura tra persone, esperienze che aiutano a crescere e moltiplicano opportunità per tutte e tutti ben oltre le criticità, le individualità. 
Francesco Napoli

Call for Papers... i contributi vincenti!

Premesso che tutti contributi presentati sono interessantissimi da approfondire, incoraggiamo tutti ha leggere gli abstract ed i contributi sulla pagina dedicata cliccando qui

1° Premio Vincitore della Call 2014: Michela Patti

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Titolo del contributo: GIOVANI CON DISABILITA’ MENTALE CHE DELINQUONO, TRA PROGETTI DI RIEDUCAZIONE E INCLUSIONE SOCIALE . I RISULTATI DI UNA RICERCA. Consegna il Premio di €350,00 Nadia Petretti, presidente dell'OdV Mai Più Soli, Capofila del progetto CAPOVOLTI

Premio Speciale #perchisagustarla:
IV-A dell'Istituto Alfano di Salerno

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Titolo del contributo: ALIMENTAZIONE E BENESSERE: CONOSCERE PER PREVENIRE. Consegna il premio Francesco Napoli, direttore del progetto CAPOVOLTI

Premio Speciale "MI PIACE":
Maria Rosaria Moffa

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Titolo del contributo: DIVERSITÀ BENE COMUNE. Consegna il premio Luca Fresolone di Radio Booonzo Battipaglia

Rassegna stampa

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citizensalerno.it
salernorss.net
CRONACHE DEL SALERNITANO
Cilentonotizie.it
confcooperative.campania.it
valloweb.com

Interviste su Radio BoOonzo

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#perchisimescola:inclusione@nuove_prospettivex1aComunità-che-ri-parte→basso 

21/5/2014

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Presentare un momento pubblico come il Convegno #perchisimescola che si terrà il prossimo 24 maggio al teatro Ghirelli di Salerno significa presentare uno stile, uno sguardo diverso sulle questioni legate alle disabilità mentali; significa, in una parola, adottare l’arte del mescolarsi.

A momenti alterni, il dibattito sulla condizione delle persone con disabilità mentale e delle loro famiglie assurge agli onori della cronaca, troppo spesso legata a fatti violenti e a drammi, per poi ritornare nel limbo dell’omertà e della paura. Si perché la disabilità mentale ci spaventa, ci mette in discussione, mina le nostre certezze, dissolve il nostro senso di controllo e razionalità, fa saltare le nostre categorie mentali e sociali.

A questo si aggiunge un graduale ma inesorabile arretramento dei servizi territoriali, delle tutele e dei diritti, a discapito delle persone più fragili e di quei processi di integrazione socio-sanitaria di cui tanti parlano ma rispetto ai quali sempre meno si agisce e costruisce.

Come conseguenza, e soluzione, una recrudescenza di un generale clima di disciplinamento, controllo, medicalizzazione e patologizzazione in cui proliferano e fermentano stereotipi, stigma, pregiudizi, esclusioni, marginalizzazioni e, come se non bastasse, interessi privati e speculativi di vecchie e nuove forme manicomiali e ghettizzanti.

Ma il quadro non è tutto così fosco. Nei sobborghi di sacche sparute di resistente collettività, provano a muoversi realtà di valore che aprono nuovi spazi di inclusione, che costruiscono momenti e luoghi altri in cui la disabilità mentale non spaventa, non necessita di controllo e di marginalizzazione, ma diventa occasione di esperienze di autodeterminazione e riscatto.

Capovolti, Fattoria Sociale per la Salute Mentale, vuole essere uno di questi luoghi, aperto alla comunità, dove utenti, familiari, operatori, cittadini, ritrovano e reinventano ogni giorno uno stile nuovo di relazione, di valorizzazione delle risorse personali, di costruzione di una comunità inclusiva e capace di produrre sviluppo, occupazione, benessere.

Non siamo i soli, naturalmente, sebbene sappiamo di essere in pochi. Altre realtà con noi e intorno a noi provano con fatica a perseguire gli stessi obiettivi e credono nei nostri stessi valori.

#perchisimescola è l’occasione che ci siamo voluti dare per confrontarci con queste altre realtà e per confrontarci anche con un territorio complesso, denso di criticità ma anche di spunti d’eccellenza.

Intendiamo partire da quella che è l’esperienza delle fattorie sociali sparse in tutto il territorio nazionale e che sono diventate negli ultimi anni vere e proprie riserve indiane in cui si coltivano, letteralmente e concretamente, frutti di inclusione e di occupazione a vantaggio di soggetti fragili. L’esperienza delle Fattorie del Circeo e della Fattoria Fuori di Zucca sono fiori all’occhiello da cui apprendere strategie e visioni.

Strategie e visioni che non possono prescindere da altri due aspetti: da un lato l’urgenza di dare al mondo dell’Agricoltura e dell’Agricoltura Sociale la visibilità che merita; dall’altro ripensare lo stile di intessere reti e alleanze territoriali.

Rimettiamo al centro del dibattito, quindi, il tema dell’agricoltura in senso ampio e compiuto, che intercetta le questioni dell’innovazione, della sostenibilità ambientale, della tutela del territorio, del consumo di suolo, dell’occupazione, delle nuove professionalità, della legalità, dell’inclusione sociale, del benessere collettivo.

E apriamo contestualmente una riflessione condivisa sulla possibilità di un nuovo stile di alleanze per ripensare l’inclusione sociale delle persone con disabilità mentale. Non possiamo più attendere che le prassi e le procedure arrivino dall’alto, che siano condizionate a progettazioni spesso destinate a fallire o concludersi miseramente vittime delle pieghe di norme e rendicontazioni che diventano più un cappio che una risorsa. Non possiamo più immaginare che le istituzioni, gravate da vincoli e limiti economici e strutturali, svolgano il ruolo di collettore che hanno fin qui provato a svolgere, talvolta con splendidi risultati altre volte con immani disastri.

La soluzione che intravedo è iniziare a pensare un welfare dal basso, costruire strategie che partono da quello che abbiamo sotto mano, le nostre risorse e le nostre energie. Le professionalità, le esperienze che militano in uno spazio, quello del terzo settore che, sebbene anch’esso vittima talvolta di rigidità e ruggini ataviche, continua a produrre esperienze di senso, nuovi slanci e nuove motivazioni.

Un welfare dal basso significa anche limitare individualismi, protagonismi, formule convenzionali, dinamiche di forza e di equilibri politici e clientelari per ri-trovare il senso del mettere insieme, mettere in comune, che mi pare essere l’unica via che guarda al futuro.

Di cui il titolo, #perchisimescola, che traccia una traiettoria e una prospettiva: mescolarsi, per noi, significa sporcarci le mani, mettere sul tavolo risorse, guardare a ciò che ciascuno ha da dare e non ai limiti che pure ciascuno ha, immaginare momenti e spazi di ri-appropriazione del proprio itinerario di vita e dell’esperienza dello stare insieme dentro una comunità. Un’occupazione operosa e silenziosa che rosicchia terreno al disfattismo, alla burocrazia, al vincolo economico, alle strategie di potere, al controllo delle nostre stesse vite, all’esclusione del diverso e del fragile, all’illegalità, al lavoro nero, alla precarietà come luogo di schiavitù.

Mescolarsi significa anche immaginare una trasversalità delle alleanze, una originalità delle prassi e delle strategie, una creatività per rimettere in circolo risorse e generare inclusione, innovazione, benessere.

Mescolarsi significa fare impresa, quella vera e quella sana, che ha partire dalle risorse prova a mettere in moto opportunità, che dalle fragilità prova ad accompagnare un territorio verso una prospettiva di uguaglianza e tutele, che dal rischio prova a sviluppare nuove forme di emancipazione e autodeterminazione.

Mescolarsi significa andare oltre la logica differenziale della vita stessa, oltre la cesura tra vite che meritano attenzione e vite che non ne meritano; mescolarsi significa dare un senso ampio alla costruzione di una vita buona.

Non deve dunque spaventarci il mescolare le nostre esperienze, le nostre vite, i nostri percorsi. Come non deve spaventarci il mescolare linguaggi e formule – impresa, sociale, welfare, istituzioni, cooperazione, alleanze, sviluppo, lavoro, innovazione, comunità, fragilità, sono tutte parole che possono, e a questo punto devo, stare insieme. Ri-partire dal basso significa proprio questo: ri-partire da noi, dal nostro viverci dentro una collettività che diventa tanto più soggettività quanto più è realizzata dentro il senso del comune, cioè dell’evidenza che tutto e parte di noi stessi, che le relazioni che costruiamo possono migliorare il nostro so-stare dentro la comunità, che escludere qualcuno significa escludere una parte di noi stessi, escludere risorse, depauperare di senso e di opportunità il nostro stare insieme.

Più che un convegno, #perchisimescola, vuole essere dunque uno spazio altro, con regole altre, per intessere una nuova trama per l’inclusione sociale di persone con disabilità mentale, per ri-mettere al centro risorse e bisogni delle famiglie e degli utenti, per ri-pensare prassi e strategie condivise, per re-inventare una comunità che ri-parte da se stessa e ri-costruisce il proprio destino di sviluppo e crescita.


Mi piace dedicare questo primo momento pubblico a Francesco Mastrogiovanni, l’insegnante morto in un reparto di psichiatria, legato ad un letto per 82 ore, dopo un Trattamento Sanitario Obbligatorio. Non è una dedica che emette un giudizio, ma vuole essere un’occasione per ricordare e per ribadire che noi la pensiamo in un altro modo.

Francesco Napoli - Direttore Progetto Capovolti


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Video Selfie #perchisimescola

8/5/2014

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Qui tutti i video-selfie #perchisimescola... il TUO non c'è?
Cosa aspetti? Mandalo a comunicazione@capovolti.org
Maggiori informazioni sul convegno #perchisimescola clicca qui.
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#perchisimescola - Primo convegno CAPOVOLTI - sabato 24 maggio - Salerno

5/5/2014

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Videoselfie #perchisimescola
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Segui la diretta

www.radiobooonzo.it
#perchisimescola
STRATEGIE E INNOVAZIONE PER L'INCLUSIONE SOCIALE DELLE PERSONE CON DISABILITÀ MENTALE

CONVEGNO
SALERNO, TEATRO A. GHIRELLI,
PARCO DELL’IRNO
24 MAGGIO 2014
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Clicca sull'immagine per visualizzare la mappa
Si intende realizzare un momento pubblico di informazione e approfondimento sui temi legati all’inclusione sociale delle persone con disabilità mentale in una logica di progettazione e costruzione di esperienze concrete di prossimità, coinvolgimento, costruzione di reti territoriali multilevel e spazi di comunità in cui favorire l’autodeterminazione delle persone con disabilità, il pieno apporto delle famiglie, dell’impresa, delle istituzioni all’implementazione di servizi e spazi di micro-economia, con particolare riferimento all Agricoltura Sociale, alla tutela del territorio, alla valorizzazione delle risorse locali, storiche, culturali e naturali.

Si intende quindi, da un lato approfondire lo stato dell’arte rispetto alla presa in carico di persone con disabilità mentale e delle loro famiglie, e dall’altro aprire una riflessione su nuove possibili strategie di inclusione a partire da esperienze concrete già realizzate nell’ambito dell’agricoltura sociale e della valorizzazione della filiera agroalimentare d’eccellenza.

Si intende inoltre fornire strumenti formativi e informativi sia sul piano teorico-clinico che sul piano dell’intervento, a partire da contenuti legati all’approccio clinico ma anche da contenuti legati al mondo della progettazione sociale, della comunicazione sociale, dell’impresa e della cooperazione. I partecipanti avranno la possibilità di ottenere primi strumenti specifici sul tema, sia sul piano teorico che sul piano della costruzione di interventi concreti.


Sarà rilasciato un attestato di partecipazione
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Per maggiori informazioni sul servizio clicca sull'immagine
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n°1 C.F.U. previo registrazione online - Clicca sull'immagine
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Crediti in attesa di accreditamento
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PROGRAMMA
9:00 - Registrazione

9:30 - Saluti
Nadia Petretti, Presidente Associazione “Mai Più Soli”
Domenico Di Giorgio, Sindaco Comune di Montecorvino Pugliano
Eva Avossa, Vicesindaco, Comune di Salerno
Walter di Munzio, Dirigente Responsabile U.O Salute Mentale area centro e sud ASL Salerno

SESSIONE MATTUTINA
10.00 – L'inclusione delle persone con disabilità mentale: Il modello delle fattorie sociali.
Francesco Napoli, Direttore Progetto CAPOVOLTI
Giuliano Ciano, Fattoria Fuori di Zucca
Marco Di Stefano, Fattorie del Circeo
Immacolata (Titti) Ficuciello, Assistente Sociale Unità operativa Salute Mentale Distretto65 Battipaglia DSM ASL Salerno
Modera: Nathalie Franchet, counselor, Responsabile Area Marketing & Comunicazione Progetto CAPOVOLTI

11.00 - Coffee break

11.20 - Agricoltura sociale: quali prospettive, quali professionalità
Alessandro Turchi, Preside Istituto per l’Agricoltura
Carlo Mitra , Vice-Presidente Nazionale Confcooperative
Gerardo Calabrese, Assessore all'Ambiente Comune di Salerno
Modera: Alessandra De Vita, Giornalista pubblicista, Quotidiano La Città di Salerno

12:30 - Presentazione e Premiazione Call For Paper (Contributi di idee)
Modera: Mattia Carpinelli, Giornalista pubblicista, Quotidiano Il Mattino
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13.00 - Pausa Pranzo
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Pausa pranzo in collaborazione con l'Istituto Professionale per i Servizi per l'Enogastronomia e l'Ospitalità Alberghiera di Battipaglia SA
SESSIONE POMERIDIANA
14:30
Laboratori tematici (a scelta)
  • Costruire il benessere psicologico in ottica di inclusione sociale e relazionale 
    Davide Amendola. Psichiatra e Psicoterapeuta, Direttore ISPPREF Salerno - Emanuela Ziccardi, ISPPREF Salerno
  • Agricoltura sociale e cooperazione esperienze e buone pratiche
    Nicola Merola, STALKER - Luigina Adiletta, FEDAGRI Campania
  • Progettare e comunicare il Sociale per includere le fragilità
    Francesco Napoli, Direttore Progetto CAPOVOLTI - Nathalie Franchet, Ass PRS - Paolo Costagliola, Ass. LA VITA DENTRO
14:30
Costruire una comunità inclusiva: quali alleanze per un welfare dal basso

Patrizia Stasi, Consorzio La Rada
Gianluca De Martino, Presidente Rete Giovani per Salerno 
Carlo Noviello, Presidente coop. "Il villaggio di Esteban" 
Giuseppe Cavaliere, Presidente ARCI prov. di Salerno
Salvatore Parisi, Coordinatore Regionale ANFFAS 
Aniello De Martino, Psichiatra, Dirigente UOSM Pontecagnano
Francesco Cantore, Psichiatra Dirigente UOSM di Eboli
Modera : Alessandro Iagulli, Psicologo, presidente dell'associazione Macro Verso

16.00 – Saluti finali 
Con il patrocinio
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In collaborazione con i partner CAPOVOLTI
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gazzettinodisalerno.it
cilentonotizie.it
occhiodisalerno.com
battipagliaonline.com
csvsalerno.it
frequency.com
  
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Nuova Location per Capovolti, un Fico per buon augurio ♥

4/5/2014

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Piantato dai ragazzi stessi, avrà di certo una lunga e proficua vita. Il Fico è l'albero scelto per simboleggiare la nuova location di CAPOVOLTI che da questo mese si trasferisce a Montecorvino Pugliano. 
Albero e frutto sacro, il Fico è l’emblema della vita, della luce, della forza e della conoscenza. Nell’antica Grecia, era l’albero sacro ad Atena, dea della saggezza e a Dioniso dio del vino. Platone ritiene il Fico amico dei filosofi. Nella tradizione antica il Fico riveste quindi un significato di immortalità e di abbondanza. Esso rappresenta anche l’asse del mondo, che collega la terra al cielo. Nell’antichità si praticava la sicomazia, un metodo di divinazione attraverso le foglie di Fico. Come simbolo dell’abbondanza è legato alla fecondità. Il Fico presiede alla nascita; secondo una leggenda induista il dio Vishnu e nato sotto ad un Fico. Lo stesso vale per i fondatori di Roma, Romolo e Remo.
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Fattoria CAPOVOLTI: una domenica di fatica e divertimento ♥

4/5/2014

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balconata "Capovolti"
Operazione pulizia della nuova struttura... quale migliore occasione per passare una piacevole giornata tutti insieme? Sono momenti molto gratificanti per la grande famiglia Capovolti. Si prende sempre maggior consapevolezza del percorso intrapreso e si sviluppa sempre più il senso di appartenenza al gruppo mescolandoci. 
Condividiamo insieme a voi alcuni immagini della nostra giornata. ♥
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NUOVA LOCATION PER CAPOVOLTI, UN FICO PER BUON AUGURIO ♥... clicca sull'immagine per saperne di più
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