Il gruppo Agesci Imola 1 a Casa Nadia!
Prima dell'inizio dell'anno gli ospiti del centro sociale polifunzionale e di Casa Nadia hanno ricevuto la visita del gruppo scout Imola 1. Un momento di puro divertimento con la tombola organizzata dagli scout e una fetta di pandoro per festeggiare l'arrivo del nuovo anno!
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#PERCHISIMESCOLA2020 Riassunto e considerazioni Francesco Napoli, Presidente Cooperativa Sociale Capovolti La MARATONA DELLA COOPERAZIONE, la lunga diretta con la quale abbiamo voluto festeggiare il 25 aprile di quest’anno insieme a tante e tanti che ci hanno seguito, era ed è stato un momento importante per la nostra comunità di persone, cooperatrici e cooperatori, impegnati ogni giorno nella prossimità ai più fragili, nell’innovazione e nella costruzione di impresa, di una economia solida, solidale, sostenibile.
Abbiamo provato a dire alcune cose chiare.
Ancora una volta, nonostante il suo valore concreto, il Terzo Settore è stato tenuto ai margini delle scelte politiche e strategiche. Abbiamo ricevuto certo qualche “pacca sulla spalla”, ma non è sufficiente. Abbiamo dimostrato, come tante e tanti, che il Terzo Settore resta la spina dorsale di questo paese insieme al Servizio Sanitario Nazionale ed a tutto il sistema di Welfare, pubblico e del privato sociale. Abbiamo detto con chiarezza che si, l’emergenza ha visto il prevalere di una esigenza di sanità la quale però ha mostrato tutti i limiti di un sistema centralizzato, ospedaliero ed esclusivamente o prevalentemente orientato alla cura come un fatto sanitario appunto. Noi pensiamo invece che la centralità sia quella della salute, a partire dall’urgenza di una rete di servizi territoriali e domiciliari orientati al benessere ed alla presa in carico globale non solo dei singoli, ma della salute pubblica nel suo complesso. Questa emergenza, più di ogni altra cosa, ci ha restituito l’evidenza che la salute dei singoli passa attraverso pratiche di salute collettiva, di salute pubblica. Abbiamo poi detto con altrettanta chiarezza che la rete del Terzo Settore nel nostro paese è in pericolo, e con essa la tenuta dei servizi socio-assistenziali, socio-sanitari, territoriali e domiciliari, dedicati all’infanzia ed alle adolescenze, dedicati all’accoglienza e alle estreme povertà. È in pericolo il tessuto economico e di impresa che il Terzo Settore ha saputo costruire in questi decenni di trasformazione partita dal basso e che ha dimostrato che si può fare impresa sociale, generare lavoro e reddito oltre le logiche del profitto e del capitale. Tutto questo è in pericolo e con esso migliaia di persone e famiglie. Voglio ringraziare Carlo Borgomeo, Presidente di Fondazione CON IL SUD, per aver accolto il nostro invito, per averci proposto una visione politica e strategica e per aver rilanciato la proposta di un sostegno forte, a fondo perduto, al Terzo Settore. Confidiamo che questo appello non resti inascoltato. Come vogliamo ringraziare Don Virginio Colmegna, Presidente di Casa della Carità, per averci offerto il suo contributo sul tema della salute. “Salute Bene Comune” è il manifesto intorno al quale oramai da molti mesi si sta sviluppando la riflessione e lo slancio politico per riaffermare la centralità della salute come patrimonio collettivo e l’urgenza di strumenti adeguati alle sfide del nostro tempo su questo tema. La funzione del radicamento territoriale dei servizi, la prossimità degli stessi e la loro funzione di prevenzione prima ancora che di cura e presa in carico, sono elementi fondamentali per generare benessere. Insieme ai nostri ospiti, in oltre sette ore di diretta e più di diecimila collegamenti, abbiamo aperto un dibattito articolato a partire dal livello regionale, le strategie e la centralità dell’impresa sociale senza dimenticare e senza esimerci dal dire che anche il Piano Sociale Regionale emanato nelle scorse settimane è uno strumento importante ma non sufficiente e che ancora non risponde adeguatamente ai bisogni delle comunità. In questo senso la nostra rete, a partire dal ruolo di Consorzio La Rada, ha dato e continuerà a dare il proprio contributo sia in termini di produzione e di competenze sia in termini di innovazione ed implementazione dei servizi, come abbiamo avuto modo di condividere e commentare insieme ad Elena Silvestri, Presidente di Consorzio La Rada e Franco Picarone, Presidente Commissione Bilancio della Regione Campania. Abbiamo potuto evidenziare il ruolo del Terzo Settore in questa fase di emergenza, ed in particolare l’esperienza di Life for Life, Palazzo Belvedere in cui una struttura tutelare per anziani, insieme alla Fondazione della Comunità Salernitana e ai servizi territoriali sta sperimentando formule innovative e solidaristiche di sostegno agli anziani soli e fragili del territorio a sud della nostra provincia. In questo senso si è evidenziato il ruolo delle fondazioni come luoghi delle comunità non solo deputate all’erogazione, ma anche alla mobilitazione di risorse ed alla promozione di nuovi modelli di intervento, nuove pratiche per rispondere ai bisogni e per sostenere la crescita delle comunità nella logica del dono, della condivisione, del senso di appartenenza. Un ruolo quello delle fondazioni - esplicitato credo al meglio da Patrizia Stasi, Presidente della Fondazione Banco Napoli per l’Assistenza all’Infanzia e Antonia Autuori, Presidente di Fondazione della Comunità Salernitana - di cerniera anche rispetto al rapporto con i soggetti istituzionali locali, regionali e nazionali che diventa parte di quel meccanismo di sane relazioni che sole possono sostenere la ripartenza. Il tema delle erogazioni, del sostegno al Terzo Settore e dell’implementazione dei servizi ha investito il nostro dibattito in un ideale filo rosso che è stato oggetto anche del dialogo con Giuseppe Sottile, Direttore area Sud di Banca Popolare Etica. Anche in questo caso abbiamo potuto riaffermare da un lato che i sostegni attualmente in campo sono insufficienti ma soprattutto sono sostegni che rischiano di indebitare fortemente le imprese sociali e con esse l’intero sistema paese. D’altro canto anche il Terzo Settore è chiamato ad una gestione economico-finanziaria e degli investimenti che da un lato punti a risanare eventuali criticità e dall’altro guardi maggiormente alla trasversalità e diversificazione aziendale. In questa prospettiva c’è anche da considerare l’urgenza per il Terzo Settore di uscire da una certa logica da “piccolo orticello” e “comodo nanismo” per entrare sempre più in una logica di rete di imprese e di eccellenza per poter competere sui mercati locali ed internazionali. Anche in questo caso giocheranno un ruolo fondamentale le competenze e l’aggiornamento di cui i quadri e i dirigenti della cooperazione sapranno dotarsi, a partire dalla comunicazione, dal marketing, dalla formazione di impresa e fino alle conoscenza delle lingue straniere. Con Mariateresa Imparato, Presidentessa Regionale di Legambiente ed Emiliano Sergio, Presidente di Cava Felix, abbiamo invece aperto uno spaccato sulle questioni ambientaliste ribadendo, anche in questo caso, che l’emergenza sanitaria non può e non deve diventare un alibi per frenare la lotta ai cambiamenti climatici. Sull’altare della ripresa produttiva non possiamo derogare ai nostri doveri verso il Pianeta. Ed anzi, proprio questa emergenza, ci sta insegnando quanto siamo parte di un ecosistema e che in questo ecosistema dobbiamo convivere e rispettarci. Promuovere ambientalismo oggi significa allora turismo sostenibile, all’aperto, significa impresa che tutela l’ambiente nelle pratiche quotidiane, significa promozione ed educazione nelle scuole, significa luoghi di bellezza e di economia sostenibile. Nel rincorrersi di riflessioni e proposte non è mancato uno spaccato sul tema della formazione e del lavoro, ed ovviamente sull’inserimento lavorativo di persone con fragilità connesso ai luoghi della cooperazione, dell’impresa profit e dell’Agricoltura Sociale. Rivendichiamo anche qui una presa di parola: budget di salute subito! Perché non possiamo e non vogliamo vivere di briciole e di assistenzialismo! Non vogliamo che i più fragili siano anche schiavi di un sistema di assistenza che non produce né reddito né autonomia né dignità. Rivendichiamo l’applicazione ed il controllo su questa applicazione delle norme in materia di inserimento lavorativo di persona con fragilità nel contesto delle imprese private e ci facciamo carico della possibilità di sostenere questi percorsi. Non è una guerra contro l’impresa profit, non ci sono i buoni ed i cattivi qui. L’impresa profit ha tutti i limiti e tutte le difficoltà, economiche e di gestione, nel poter assumere ed accompagnare con coerenza persone con disabilità, ne siamo consapevoli. Tuttavia strategie virtuose esistono, vanno solo mutuate ed applicate con coerenza e determinazione. Non abbiamo bisogno di sussidi, che pure per alcuni sono essenziali alla sopravvivenza ed al reddito minimo. Abbiamo piuttosto bisogno di percorsi chiari, pratiche condivise e coerenti con i bisogni, spazi di coprogettazione e cogestione che consentano all’intero sistema di Welfare e di impresa di funzionare. Del complesso di queste riflessioni, che sarebbe impossibile riassumere qui, ringrazio i nostri interlocutori sull’argomento: Anna Checchero, Direttore Agenzia Per il Lavoro Mestieri Campania, Giovanpaolo Gaudino, Presidente di Federsolidarietà Campania, Giuliano Ciano, Portavoce del Forum Nazionale Agricoltura Sociale, Gianluca Mastrovito, Presidente ACLI Salerno. Il tema del budget di salute non investe solo le questioni legate alla formazione ed all’inserimento lavorativo, ma il complesso delle possibilità da offrire alle persone con disabilità e, per noi, in particolar modo alle persone con disabilità mentale. Il tema dei servizi territoriali e domiciliari che possano superare, finalmente e per sempre, il tema delle restrizioni, della coercizione e dell’isolamento dei “matti” è un qualcosa che sentiamo intimamente prioritario e politicamente fondamentale.
Con i professionisti della salute mentale che sono intervenuti, Andrea Dell’Acqua e Germano Fiore, abbiamo voluto aprire una finestra su questo argomento, sapendo e condividendo tutte le criticità che stiamo affrontando e che affronteremo sia nei percorsi di presa in carico sia nei percorsi di autonomia delle persone con disabilità mentale. Consapevoli del rischio di una regressione verso pratiche restrittive, di stigma e di isolamento, intendiamo farci portatori di prassi e pratiche all’opposto. Lo abbiamo già chiesto facendo proposte concrete, lo continueremo a fare nella vita quotidiana della nostra comunità. Infine, con Antonella Grandinetti, Psicologa e Psicoterapeuta ma anche da poco Consigliera dell’ordine degli Psicologi della Campania, abbiamo riflettuto sul ruolo dei professionisti del benessere psicologico in questa fase di emergenza e la centralità della presenza dei professionisti nei servizi, nelle equipe ospedaliere ed i tutti quei luoghi in cui lo sguardo “psicologico” è ancora troppo assente. Anche in questo caso abbiamo osservato come, a partire dal servizio pubblico, ci sia maggiore bisogno di un rispetto reciproco, di una dignità e di un riconoscimento delle professionalità, di una collaborazione e condivisione delle pratiche quotidiane. Abbiamo spesso sentito parlare in queste settimane del ruolo degli psicologi, che arrivano a sostegno del personale sanitario, dell’uso – e talvolta l’uso improprio quando non l’abuso – delle consultazioni online. Bene, da psicologo e psicoterapeuta, prima ancora che da dirigente del Terzo Settore, voglio scrivere con chiarezza: non possiamo più pensare che la psicologia sia la “cenerentola” del sistema sanitario. Per decenni i tagli hanno impoverito la sanità pubblica in tutte le sue componenti e la presenza degli psicologi si è fatta sempre più scarna e ridotta all’osso. Gli psicologi non possono essere chiamati sempre e solo “all’ultimo minuto” o peggio in forma “volontaristica”. Non siamo solo quelli empatici, pronti ad ascoltare. Siamo professionisti sanitari al pari di altri, ciascuno con le proprie competenze. Ed è per questo che, anche e proprio questa emergenza, siamo consapevoli e chiediamo “più psicologia” nei servizi, più attenzione al benessere psicologico, pratiche stabili di coinvolgimento degli e delle psicologhe nelle equipe ospedaliere e territoriali. Una lunga carrellata, forse noiosa. Una sintesi difficile, anche sul piano emozionale, perché si, certi momenti toccano le emozioni, riguardano la carne viva di tutte e tutti noi che crediamo in una comunità a misura di ciascuno, come amo dire e scrivere da tempo. E’ stata la mia prima diretta in assoluto – non si direbbe. La mia reticenza a certi sistemi innovativi è nota, soprattutto quando riguardano una sovraesposizione da cui cerco di rifuggire ma dalla quale non mi sottraggo se in gioco c’è la responsabilità e l’urgenza di raccontare la bellezza, di sostenere il cambiamento, di valorizzare le competenze, di pretendere dignità per tutte e tutti. E non mi sottraggo perché il mio cammino mi ha dato la fortuna di avere compagne e compagni di viaggio straordinari, con cui abbiamo condiviso strade impervie e discese, criticità e soddisfazioni e che, come me, non si sono mai sottratte e sottratti né alle responsabilità, nei ai sacrifici, né alle sfide. È un bene prezioso la loro compagnia. Non abbiamo solo fatto richieste e proposte, sia ben chiaro. Abbiamo una responsabilità e dobbiamo prendercela fino in fondo. Dobbiamo noi per primi uscire da una certa sudditanza, metterci in gioco come imprese e prendercene i rischi. Dobbiamo noi per primi studiare, imparare, acquisire sempre nuove competenze. Dobbiamo immaginare e costruire pratiche dal basso che evidenzino la solidità dei nostri percorsi e delle nostre scelte. Dobbiamo avere il coraggio di assumerci il ruolo politico, di prendere parola, prima ancora che chiedere qualcosa a qualcuno, seppur legittimamente. Dobbiamo avere il cappello in testa, per proteggerci dal sole o dalla pioggia lungo il cammino, nelle nostre periferie, nei quartieri, nei campi, nelle nostre fattorie e nelle metropolitane. Dobbiamo avere il cappello in testa e non in mano!
Come si svolgerà la MARATONA?
Semplice! Ogni 30 minuti, un ospite, venti minuti di confronto.
#BuonNatale dalla grande famiglia #Capovolti : Nadia, Antonio, Nunzio, Federica, Gaetano, Marco, Francesca, Gianmario, Paolo, Luisa, Matteo, Alessandro, Samanta, Michele, Emilia, Francesco, Peppe, Alessandra, Ronay, Doriano, Chiara, Graziano, Nico, Nathalie, Pietro, Aldo, Dina, Emmanuele, Carmine, Luana, Alessandro, Roberta, Nunzio.
Una analisi forse impietosa che poteva scoraggiarci. Una analisi che si è andata, per fortuna, sviluppando ed integrando nel corso dei primi mesi di progettazione e di attuazione. Quel pizzico di incoscienza, che sempre serve per prendersi grandi rischi e realizzare grandi cose, non ci ha però limitati nell’avere chiara l’analisi di contesto e valutare strategie e metodologie adeguate alla sfida.
Ci siamo dati quindi degli slogan, delle parole chiave di riferimento che fossero da guida nel tempo per il nostro lavoro: valorizzare le produzioni e le risorse locali, capovolgere le leggi del profitto, vivere e condividere esperienze che aiutano a crescere, coltivare benessere psicologico, innovare un futuro sostenibile, costruire una comunità a misura di ciascuno. Trovare casa non è stato facile, così come non è stato facile dialogare e tenere unita una rete di partenariato ampia e complesse, talvolta orientata in alcune sue componenti ad una visione della progettazione sociale facilona quando non individualistica, autoreferenziale. La selezione naturale, in questo caso, ha fatto il suo corso. Mentre abbiamo invece avuto ed incontrato compagne e compagni di strada di grande valore, professionalità ed abnegazione dai quali abbiamo potuto imparare molto e che molto hanno dato e continuano a dare alla nostra grande famiglia. Si, perché il nostro obiettivo è sempre stato quello di pensare capovolti come una famiglia, dove tutto accade e dove tutto si vive insieme, nei momenti più felici ed in quelli più complicati. Dove nei momenti di festa e nei momenti di sofferenza pensiamo sia sempre importante esserci tutte e tutti. In questo spirito abbiamo condiviso la prima fase di progetto, la costruzione degli strumenti operativi, la formazione degli operatori, la costruzione di prassi e di inquadramento aziendale. Abbiamo ridato vita all’oliveto aziendale, qualificandoci oggi come azienda agricola biologica ed avendo ottenuto la certificazione DOP del nostro territorio per l’olio extravergine che esportiamo in tutta Italia ed in molti paesi d’Europa.
Nella logica di una presa in carico globale e reciproca l’attenzione di una governance cooperativa non può che essere ampia e diffusa, a partire dalle socie e dai soci, dai dipendenti e dalle dipendenti prima ancora che dai beneficiari e destinatari degli interventi. La responsabilità che abbiamo sentito e sentiamo tutt’ora prioritaria di offrire un contesto di lavoro sano e corretto si scontra inevitabilmente con la assoluta inadeguatezza delle risorse economiche e della gestione delle stesse da parte del servizio pubblico. Un servizio pubblico incapace di letture coerenti, di una concreta ottimizzazione delle risorse e di un uso sano delle stesse. Un servizio pubblico incapace di scelte coraggiose e strategiche che scarica spesso, troppo spesso, sul Terzo Settore emergenze, criticità ed una gestione globale del beneficiario in una logica di totale delega e supplenza condite da una sostanziale scarsità di strumenti e competenze. Tuttavia questo non ci ha impedito di fare scelte coraggiose che consentissero il prosieguo e la conclusione di Progetto Capovolti e la sostenibilità e la tutela del lavoro di quanti, operatori e personale qualificato, avessero dato il proprio contributo, spesso quasi esclusivamente gratuito o poco più.
Così come abbiamo voluto il primo corso per operatori IAA della nostra provincia, potendo così contare oggi su nuove relazioni e su un gruppo di operatrici e professionisti adeguatamente formati e che saranno presto impegnati in una delle attività di progetto CO.META, la nostra nuova sfida insieme a tante realtà amiche con cui collaboriamo da tempo.
Proprio per questo non abbiamo mai derogato, delegato o abdicato al ruolo politico della cooperazione sociale, anche quando rischiava e rischia di essere scomodo, impopolare.
Fare politica ed essere politica con la presenza e con l’assenza, perché anche scegliere collettivamente una assenza significa dare un segnale a chi di dovere.
Se diventiamo strumento di diversificazione aziendale di chi non ha speso un minuto in attenzione alle comunità ed alle fragilità, che fine faremo e che fine faranno soprattutto tutte e tutti quelli che a noi sono affidati? Che percorsi potranno garantire queste aziende se non il mero contentino senza prospettive, senza crescita, senza un reale protagonismo dei beneficiari? Lo dico in particolare a chi avrà la responsabilità dei decidere: annettere l’agricoltura sociale alla stregua di un bed and breakfast come se ogni iniziativa che abbia a che fare con l’agricoltura ed il turismo possa essere trattata alla stessa maniera, non solo è una miopia politica e strategica ma anche un danno irreversibile ad una storia di riscatto e di dignità costruita in decenni di sacrifici dalla cooperazione sociale in questa regione. Tuttavia siamo fiduciosi che quanti hanno il dovere di prendere decisioni sappia agire per il meglio e per l’interesse reale non solo di quanti vivono una fragilità e sono affidati a percorsi di inclusione nell’area dell’agricoltura sociale, ma anche nell’interesse di un comparto produttivo di eccellenza che ha saputo recuperare, valorizzare e far crescere intere aree e settori produttivi della nostra regione.
Dobbiamo, in questo senso, anche saper migliorare il nostro modo di comunicare e parlare con i territori, colmando un gap evidente in materia di marketing, comunicazione, commercializzazione che molte piccole e grandi realtà scontano e soffrono, forse frutto del retaggio di un agricoltore zappa e stivali. Il ruolo del Forum Regionale e del Forum Nazionale può allora essere quello di una guida e di una presenza autorevole sul piano politico, della visibilità e della contrattazione, della proposta e della tutela di quanto acquisito fino ad oggi. Ma nostro ruolo deve poter essere anche quello di sviluppare percorsi di formazione e crescita delle nostre cooperative, come già sta accadendo, implementando percorsi, occasioni e fornendo strumenti ed opportunità di valorizzazione e professionalizzazione.
Il Forum è stato per noi di Capovolti una grande famiglia, che ci ha accolti e sostenuti da sempre. Speriamo di aver dato il nostro piccolo contributo a questa famiglia e siamo fiduciosi che continuerà a crescere a servizio di tutte e tutti noi e di chi diventerà nostro compagno di viaggio in questo percorso. Un percorso, quello di progetto Capovolti, che idealmente oggi si chiude, con un po’ di malinconia e di emotività come quando finisce un ciclo di scuola, come quando ti separi da qualcosa di bello e che è stato davvero importante per te. Ma, se Progetto Capovolti si conclude con successo è perché ha generato una comunità di persone che fino ad oggi ha accolto oltre cento beneficiari ed i loro familiari, offendo negli ultimi tre anni oltre 15 contratti di lavoro a persone con fragilità. Progetto Capovolti continua nell’esperienza della nostra Cooperativa, dei servizi e delle iniziative che stiamo continuando costantemente a sviluppare e che continueremo a far crescere insieme a ciascuno di voi.
Quest'anno ci mescoliamo all'evento pride, proponendovi un momento ludico/partecipativo con il gioco #Filorto - lotta biologica, trucchi da orto. Spazio quindi al divertimento e alla curiosità sull'orticoltura sociale, con le sue diversità e bellezze, con le sue contraddizioni e coerenze, con le sue lotte naturali ed efficaci. #perchisimescola2018 al #salernopride
Lotta biologica e trucchi da orta con il tris #filorto by #capovolti Chissà perché hanno vinto sempre gli "amici", mah! ;-) In natura va così!
Riflessioni post-convegno
Francesco Napoli - Presidente Coop. Sociale Capovolti La quarta edizione di #perchisimescola ha segnato, come era nelle nostre intenzioni, un salto di qualità. Non è stato solo un evento della e per la nostra comunità di famiglie e persone, ma anche e sopratutto un momento di confronto con tutti gli attori sociali coinvolti, sul tema dell'agricoltura sociale e dell'inserimento lavorativo delle persone con disabilità mentale. Non abbiamo celebrato il nostro lavoro, ma abbiamo voluto condividere esperienze, prassi, strumenti e sopratutto provare a tracciare insieme una strada futura per l'agricoltura sociale in questo territorio e per quanti vivono la fragilità, a partire dal segnalare a tutti noi le criticità e i rischi di questo itinerario.
L'Agricoltura Sociale, lo abbiamo ribadito, se da un lato sta vivendo un momento di grande visibilità, dall'altro rischia di diventare l'ennesimo luogo di stigma e discriminazione; rischia di diventare il luogo in cui chiudere ed isolare le persone con disabilità mentale: un nuovo manicomio, magari all'aria aperta, ma pur sempre distante dalla reale inclusione e partecipazione attiva alla cittadinanza.
Innovazione, ricerca costante dell'eccellenza, formazione e professionalizzazione, sono le parole chiave di una agricoltura sociale che tiene fede ai propri valori etici, che attiva percorsi di riabilitazione e di inclusione realmente portatori di autodeterminazione e che sfugge alle logiche del mercato da un lato e quella di nuove forme di istituzionalizzazione dall'altro.
I decreti attuativi della Legge sull'Agricoltura Sociale, le nuove misure PSR ed i finanziamenti europei del programma Europa 2020, sono tutte occasioni preziose che sono state condivise nel corso della giornata e che aprono ad opportunità per la valorizzazione del territorio e per il consolidamento delle reti di impresa sociale. Un'impresa, quella del Terzo Settore che può diventare sempre più volano di innovazione del welfare ma anche strumento di legalità, giustizia, equità e uguaglianza. BackstageCOMUNICATO STAMPA CONVEGNO #PERCHISIMESCOLA SABATO | 20 MAGGIO | SALOTTO COMUNALE | BATTIPAGLIA16/5/2017 Arriva alla Quarta Edizione l'evento annuale dedicato alla salute mentale, all'innovazione dei servizi territoriali e all'inclusione lavorativa, promosso dalla Cooperativa Sociale CAPOVOLTI e dal'Organizzazione di Volontariato Mai Più Soli. Quest'anno il teatro del convegno sarà il Salotto Comunale di Palazzo di Città a Battipaglia dove si alterneranno tavoli tematici e confronti con ospiti nazionali e regionali ma non solo. Grande partecipazione delle realtà territoriali del mondo della cooperazione e dell'associazionismo così come degli enti e delle istituzioni. "#perchisimescola4.0 vuole essere un momento di incontro, confronto, dibattito e proposta sui temi dell'inserimento lavorativo di persone con disabilità mentale ed in particolare sulle risposte e le opportunità che possono venire dall'Agricoltura Sociale - ha detto il Presidente della Cooperativa Sociale CAPOVOLTI, Dr. Francesco Napoli. In questi anni sia il tema dell'inserimento lavorativo, del dopo di noi così come l'Agricoltura Sociale, stanno vivendo una interessante esposizione mediatica, sociale e culturale che apre ad opportunità ma che non può che farci riflettere anche sulle criticità. In questo quadro la cooperazione sociale ha l'opportunità di essere volano della buona economia su questo territorio e del buon lavoro nelle nostre comunità, volano di legalità e diritti. #perchisimescola4.0 è dunque un momento per la cultura dell'uguaglianza attraverso il lavoro, il contrasto alle discriminazioni delle persone con disabilità mentale attraverso percorsi di inclusione, la valorizzazione delle reti territoriali di impresa che intendano favorire questi processi." ore 9,00 - caffè d'apertura - a cura del Caffè 21 Marzo, Battipaglia
Saluti Cecilia Francese, Sindaco di Battipaglia; Nadia Petretti, Presidente Odv Mai Più Soli; OrtiQuadrati Capovolti: Formazione, Inclusione Lavorativa, Riabilitazione Nathalie Franchet, Direttore Coop. CAPOVOLTI; Chiara Delle Donne, Psicologa, Coop. CAPOVOLTI; Marcel Raats, General Manager Vilmorin Italia; Alfredo Napoli, Presidente Legambiente Battipaglia; Agricoltrua Sociale: Bisogni, Strategie Indirizzi On. Massimo Fiorio, Vicepresidente Commissione Agricoltura Camera dei Deputati, firmatario Legge Agricoltura Sociale; Ilaria Signoriello, Forum Nazionale Agricoltura Sociale; Franco Alfieri, Consigliere per Agricoltura, Regione Campania; Franco Picarone, Presidente Commissione Bilancio, Regione Campania; Anna Petrone, Consigliera di Parità, Provincia di Salerno; Giovanpaolo Gaudino, Presidente Federsolidarietà Campania; Giulio Corrivetti, Direttore DSM ASL Sa; Elena Silvestri, Presidente Consorzio La Rada; Partecipano al #questiontime Gaetano Pinto, Dirigente Uosm Pontecagnano, Asl Sa; Luisa Petrosino, Consigliera Ordine degli Psicologi della Campania; Salvatore Scafuri, Confcooperative Salerno; Michele Gioia, Assessore Poltiche Sociali, Battipaglia; Eliana Malfeo, Assessore Politiche Sociali, Giffoni Valle PIana; Angelica Montella, Assessore Politiche Sociali, Montecorvino Pugliano; Marisa Stabile, Assessore Polticihe Sociali, Montecorvino Rovella; Generoso Di Benedetto, Disability Manager, Eboli; Mariarita Giordano, Assessore Politiche Giovanili, Comune di Salerno Reti di imprese sociali e inserimento lavorativo: esperienze, strumenti, buone prassi e idee per il futuro Francesca Giarè, primo ricercatrice CREA; Giuseppe Sottile, Direttore Banca Etica, Napoli; Franco Cantore, Dirigente Uosm Eboli; Alessandra Albini, Direttore Progetto CAPOVOLTI Giuseppe Cavaliere, Direttore Consorzio La Rada; Antonio Esposito, Progetto RuSh, NCO; partecipano al #questiontime Titti Ficuciello, Assistente Sociale, Uosm Battipaglia Asl SA; Matteo Aversa, La Vita Dentro; Paolo Landi, Coop. Soc. Città della luna; Vitina Maioriello, Mi girano le ruote; Angelo Mammone, Bar 21 Marzo; Nicola Merola, Coop. Stalker; Loredana Otranto, Ass. Non sei sola; Ilaria Sorrentino, Ass. FRIDA Accompagnano il dibattito Francesco Napoli, Presidente Cooperativa Sociale CAPOVOLTI; Patrizia Stasi, Consorzio La Rada; Giuliano Ciano, Portavoce Forum Regionale Agricoltura Sociale
#perchisimescola4.0 vuole essere un momento di incontro, confronto, dibattito e proposta sui temi dell'inserimento lavorativo di persone con disabilità mentale ed in particolare sulle risposte e le opportunità che possono venire dall'Agricoltura Sociale. In questi anni sia il tema dell'inserimento lavorativo, del dopo di noi così come l'Agricoltura Sociale, stanno vivendo una interessante esposizione mediatica, sociale e culturale che apre ad opportunità ma che non può che farci riflettere anche sulle criticità. #perchisimescola4.0 è dunque un momento per la cultura dell'uguaglianza attraverso il lavoro, il contrasto alle discriminazioni delle persone con disabilità mentale attraverso percorsi di inclusione, la valorizzazione delle reti territoriali di impresa che intendano favorire questi processi. PROGRAMMA9:30 - Orti Quadrati Capovolti: Formazione, inclusione lavorativo, riabilitazione #perchisimescola4.0 inizia con la presentazione del progetto Orti Quadrati #Capovolti, un modello innovativo ed eco-friendly di agricoltura sociale sviluppato all’interno della Cooperativa #Capovolti per poter offrire a persone con fragilità, la possibilità di sperimentarsi nel rapporto con l’agricoltura in un modo dinamico, adeguato, efficace ed inclusivo. L'idea inoltre permette la condivisione e diffusione di conoscenze e capacità di gestione di orti rurali/urbani da parte di tutti, garantendo nel contempo l’opportunità di generare reddito attraverso buone prassi, rispettose dei cicli stagionali e della natura.
10:30 - Agricoltura Sociale: Bisogni, strategie, indirizzi L'evento avrà un taglio politico-istituzionale in cui coglieremo l'occasione di ospiti importanti per capire quali sono gli sguardi normativi ed amministrativi che possano tenere insieme la valorizzazione dell'Agricoltura Sociale, il coinvolgimento del terzo settore, dei beneficiari e dei familiari. Introduce Francesco Napoli - Presidente Coop.Soc. #Capovolti Modera Patrizia Stasi
15:00 - Reti di imprese sociali e inserimento lavorativo Agricoltura Sociale: esperienze, strumenti, buone prassi, idee per il futuro D'altro canto esistono già da tempo esperienze e buone prassi di costruzione di reti d'impresa che stanno dimostrando che si può uscire dalla logica dell'assistenzialismo per affacciarsi con ottimismo alla logica dell'impresa sana al servizio delle persone e dei territori: ne conosceremo alcune di grande valore. Introduce Francesco Napoli - Presidente Coop.Soc. #Capovolti Modera Giuliano Ciano - F.A.S. Campania
Rimember time
Progetto #CAPOVOLTI è un intervento territoriale di inserimento lavorativo di persone con disabilità mentale nell’ambito dell’Agricoltura Sociale attivato nel 2012 dall’Organizzazione di Volontariato #MaiPiùSoli grazie al sostegno di Fondazione #CONILSUD. Fino ad oggi il progetto ha seguito circa venti beneficiari e dal progetto è nata la Cooperativa Sociale #CAPOVOLTI che opera sul territorio della Provincia di Salerno con una sede in Montecorvino Pugliano dove sono a disposizione otto ettari di terreno con oliveto, animali da cortile, spazi di accoglienza. L’Associazione #MaiPiùSoli e la Cooperativa #CAPOVOLTI promuovono dal 2014 il Convegno #PERCHISIMESCOLA al fine di sensibilizzare il territorio ai temi dell’inclusione delle persone con disabilità, ma anche di promuovere proposte innovative nell’ambito dell’Agricoltura Sociale e dei servizi alle comunità. La propostaPer la quarta edizione, la Cooperativa Sociale #CAPOVOLTI, in una logica di valorizzazione dei percorsi di alleanza scuola-lavoro, intende coinvolgere allievi di istituti superiori agrario e alberghiero, studenti universitari e ricercatori fino a 35 anni, nella nascita di idee innovative negli ambiti proposti, sostenendo la concreta realizzazione delle proposte ritenute maggiormente valide attraverso una borsa di studio del valore di € 1.000,00 (Mille/00). RegolamentoSaranno ritenute AMMISSIBILI:
Saranno ritenute INAMMISSIBILI:
IL BANDO SARA' ASSEGNATO AL RAGGIUNGIMENTO DI ALMENO 5 PROPOSTE AMMISSIBILI Le areeLe proposte/idee innovative dovranno riguardare le seguenti aree:
Presentazione della propostaLe proposte dovranno essere presentate mediante la compilazione di tutti gli allegati e di tutti i documenti richiesti (vedi DOCUMENTAZIONE NECESSARIA E MODALITA’ DI INVIO):
Criteri di valutazioneLa valutazione sarà effettuata dal Comitato Scientifico selezionato dai soggetti erogatori, secondo i punteggi di seguito attribuiti alle voci individuate:
Voto onlineLa proposta vincitrice sarà decretata per il 75% dal voto del Comitato Scientifico sulla base dei criteri esposti, e per il 25% dal voto online. Il voto online avverrà sul sito www.capovolti.org dove saranno presentate tutte le proposte partecipanti. Ciascun partecipante potrà realizzare una scheda di presentazione (max una cartella A4 compresa di eventuali immagini a corredo) o un video di presentazione della durata massima di 3 minuti. Il video dovrà contenere OBBLIGATORIAMENTE:
Comunicazione della proposta vincitriceLa proposta vincitrice sarà decretata durante l’evento #PERCHISIMESCOLA4.0. Il gruppo informale sarà chiamato a presentare brevemente la propria proposta. Realizzazione della proposta vincitriceIl gruppo informale che avrà presentato l’idea vincitrice sarà sostenuto con un finanziamento pari a € 1.000,00 (Mille/00) per l’intera realizzazione della proposta. La realizzazione sarà oggetto di accompagnamento e monitoraggio da parte del soggetto erogatore del finanziamento attraverso l’assegnazione di un tutor che seguirà tutta la fase di progettazione esecutiva e realizzazione, anche avvalendosi delle competenze presenti nello staff del soggetto erogatore. Diffusione della proposta vincitriceL’idea vincitrice, una volta realizzata, sarà promossa e pubblicizzata attraverso i canali di diffusione dei soggetti erogatori e potrà essere oggetto di una pubblicazione a carico del soggetto erogatore nonché potrà essere ulteriormente finanziata qualora sia ritenuta valida e replicabile. Diritti d'autoreI diritti d’autore dell’idea vincitrice saranno di proprietà dei soggetti erogatori, mentre i diritti d’autore delle idee presentate e non vincitrici resteranno nella proprietà dei gruppi informali che le hanno presentate. Il soggetto erogatore avrà facoltà di registrare l’idea a proprio nome, segnalando tra gli autori i componenti del gruppo informale vincitore. MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE
La partecipazione al bando è vincolata ad una quota di iscrizione fissata in
Il versamento dovrà essere effettuato a mezzo bonifico intestato a SOCIETA’ COOPERATIVA SOCIALE #CAPOVOLTI IBAN: IT87 M050 1803 4000 0000 0236 755 in causale indicare “PARTECIPAZIONE BANDO DI IDEE #PERCHISIMESCOLA4.0” ContattiCooperativa Sociale #Capovolti
Via Temponi 9/11 84090 Montecorvino Pugliano Telefono: 089 80 11 76 email Segreteria amministrativa: [email protected] Sede legale Cooperativa Sociale Capovolti: P.zza Filangieri 4 – 84126 – Salerno Sito internet: www.capovolti.org |
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